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14 dicembre 2007

Visione distorta

Queste le parole di Francesco Caruso, deputato del gruppo Rifondazione Comunista riguardo la condanna dei 24 no global per i fatti inerenti il G8 di Genova del 2001:

"Le pesanti condanne di oggi per i fatti del G8 sono un indegno e inquietante attacco repressivo nei confronti della moltitudine che sei anni fa riempì le strade di Genova. - dice Caruso - Bisogna tornare in piazza immediatamente, per esprimere la nostra indignazione contro una giustizia a due velocità, che persegue e incarcera chi ha resistito alla violenza poliziesca e lascia nell'impunità i vertici e gli apparati dello stato che pianificarono i pestaggi, le violenze, le cariche e la repressione."

Dinnanzi a certe affermazioni rimango digustato e mi rendo amaramente conto del tipo di persone che, grazie al voto di migliaia di persone, siede in Parlamento a decidere presente e futuro del nostro Paese.
Gli incresciosi fatti accaduti per le strade e piazze di Genova nel luglio di 6 anni fa sono ancora negli occhi di molti: cassonetti, negozi e automobili in fiamme, deturpazione di palazzi,
saccheggi e altre orrende manifestazioni di stampo terroristico e criminale per i quali i Pubblici Ministeri avevano chiesto 225 anni complessivi di condanne.
Oggi è giunta (dopo oltre 6 anni dai fatti, tanto per ricordare i tempi ridicoli della giustizia italiana) la sentenza: 102 anni complessivi di carcere per i 25 imputati (24 dei quali condannati) con pene dai 5 mesi agli 11 anni.

Condanne ridicole, che saranno sicuramente dimezzati da sconti di pena, buona condotta, indulti e altre porcate tipiche del nostro sistema giudiziario, condanne che qualcuno ha il coraggio di definire "indegne e inquietanti" come avete potuto leggere all'inizio di questo mio post.

Secondo me le cose inquietanti sono altre: inquietante è avere in Parlamento alcuni deputati che si schierano dalla parte dei criminali e ancora di più lo è apprendere che soltanto 24 persone sono state processate e condannate per devastazioni commesse da un numero almeno 10 volte superiore di persone.


5 commenti:

Anonimo ha detto...

basterebbe ricordare a chi di dovere che il nostro codice prevede il reato di terrorismo...
fanno tutti finta che non esista...

Anonimo ha detto...

Caruso non è nuovo ad esternazioni di pensieri sovversivi e pericolosi. Sono il primo che odia le istituzioni per come si pongono oggi nei confronti del cittadino. Quindi non posso che trovarmi spesso d'accordo con lui. Peccato che, "suo malgrado", anche Caruso faccia parte del sistema. Ma, peggio ancora, si sia costruito un'immagine artefatta e falsa per cui la vocazione costituzionale - invece che improntarsi sul collaborazionismo costruttivo e fine al miglioramento propositivo del sistema in ogni suo campo (legislativo, giudiziario, amministrativo ecc..) - è incentata sul "remare contro". Troppo facile, caro Caruso (ehehe, che bel gioco di parole), essere sempre contro. Molto più difficile proporsi per migliorare le cose.
Mi sento ultras, ma nonostante tutto le parole pro ultrà di Caruso nell'immediato "dopo Sandri", in occasione della denuncia per terrorismo di alcuni teppisti romani la sera stessa dell'omicidio di Gabriele...mi hanno preoccupato non poco: "Quando negli anni Cinquanta le persone assaltavano i Comuni per avere il pane, non venivano accusate di terrorismo".
Ma stiamo scherzando? Paragonare chi muore di fame a chi combatte per l'appartenenza al gruppo, o addirittura per semplice teppismo?
Questo ci fa capire come la sua politica sia, come al solito, strumentale e faziosa.
Detto questo, scusandomi per la lunghezza del mio intervento (e complimentandomi con Matte per il blog), dico comunque che in merito al G8, in effetti, guarda caso i crimini della polizia sono caduti in prescrizione, quelli dei no global invece sono ancora validissimi.
Su questo non mi trovo d'accrordo con te, Matte: siamo al solito discorso dei due pesi e delle due misure.

Bigmazza ha detto...

Il tuo commento su Caruso non fa una piega, egli si avvale di qualsiasi pretesto per "comparire".
Per quanto riguarda il G8 e la disparità di trattamento per i crimini dei manifestanti e quelli dei poliziotti sono d'accordo con te che non si è usato lo stesso metro per punire anche chi ha esagerato nello svolgere la sua professione che dovrebbe essere a tutela dei cittadini.
Tuttavia posso comprendere anche la rabbia (preceduta da paura e sgomento) di questi giovani esponenti delle forze dell'ordine, che dopo aver preso o rischiato botte per tutto il giorno, abbiano esagerato pestando in caserma gli arrestati.
Chi, mi domando, non avrebbe avuto una reazione simile?

Anonimo ha detto...

Sui giovani poliziotti, carabinieri e finanzieri non mi pronuncio, se non per solidalizzare con loro. Il fatto è che la gestione faziosa e tendenziosa - tanto da destra (gestione berlusconiana della Zona rossa), quanto da sinistra (la scelta, fra tutte le città disponibili, di Genova quale sede del G8, per la quale si è optato, da parte del centrosinistra, prima del governo berlusconi, per pubblicizzare la città a vantaggio degli imprenditori rossi) - ha fatto trapelare l'inquietante verità che, tanto i manifestanti, quanto i tutori dell'ordine, sono considerati, dalle istituzioni, come "carne da macello".
Io ce l'ho con lo Stato, non con i poliziotti, tanto meno con reclute e nuobe leve che sono state sbattute impietosamente sul campo di guerra (perché di guerra si tratta). Però...c'è anche da dire che - e non mi riferisco allosparo di Placanica - molte violenze gratuite sono state perpetrate ai danni di manifestanti pacifci, da parte delle "forze dell'ordine", da parte di capi digos , alti funzionari che erano scesi per divertirsi un giorno a menare le mani, celerini con un bel po' di esperienza alle spalle.
Quelli sono crimini belli e buoni.

Bigmazza ha detto...

per chi siede sulle poltrone del potere siamo tutti carne da macello...poliziotti, manifestanti. ultras, operai, muratori. Fingono di interessarsi ai nostri problemi soltanto per continuare poter esercitare la loro egemonia e godere dei privilegi della loro classe.
Non esiste politico di destra, centro o sinistra su cui possiamo davvero riporre fiducia, perche' e' insita nel cuore di chi fa politica la ricerca del benessere e del successo personale. Possiamo soltanto sperare di votare chi, fra tutti, oltre a curare il suo interesse, cerca anche di risolvere qualche problema del nostro paese a beneficio di tutta la collettivita'.